Bologna, lunedì 16 dicembre 2024 – Nel programma, strutturato su sette corse, spiccavano i due Gp Allevatori – Masaf, prove di Gruppo I divise per sesso sulla distanza di 2.100 metri con partenza dall’autostart e con protagonisti i cavalli indigeni. E poi il tradizionale appuntamento con la Coppa Di Milano – Memorial Alessandro Ferrario, prova di Gruppo III, con le due batterie eliminatorie e la finalissima a chiudere la riunione per un handicap sulla distanza di 1.650 metri con partenza dall’autostart riservata ai cavalli esteri di 4 anni ed oltre ed indigeni di 5 anni ed oltre.
La star del pomeriggio nel Premio Allevatori – Masaf Maschi è stata senza dubbio l’imbattuto Ginostrabliggi: il cavallo di Philippe Allaire ha le caratteristiche del potenziale fuoriclasse e sul circuito di San Siro lo ha ribadito ad alta voce. L’attuale superiorità del figlio di Muscle Hill sui coetanei è talmente netta che alla fine ne risente anche lo spettacolo: in 50 metri il grande favorito era già in testa e agli avversari non è rimasto che adeguarsi cercando le posizioni più vantaggiose. Ne è uscito un chilometro tranquillissimo in 1.17.7 e nulla di fatto è cambiato sino ai 600 metri finali, quando Gabriele Gelormini ha richiesto il suo allievo a maggiore impegno: Ginostrabliggi ha così allungato in progressione per staccare in retta e imporsi a media di 1.14.6 sui 2.100 metri, centrando il sesto successo consecutivo e chiudendo nel migliore dei modi il suo primo anno agonistico.
Attesissimo per la prossima stagione perché l’ippica ha bisogno di campioni che sappiano attirare l’attenzione dei media e avvicinare sempre più appassionati al mondo dell’ippica, e Ginostrabliggi, sotto questo aspetto, potrebbe essere un perfetto “testimonial”. Dietro il fenomeno, la scuderia Pink & Black è riuscita a piazzare i suoi alfieri Golden Boy e Guglielmo Jet.
Anche il Premio Allevatori – Masaf al femminile ha visto l’affermazione della favorita: vincitrice del Premio Anact Stakes Plus a Torino, Giovaz ha superato brillantemente l’esame distanza con un percorso di testa che Antonio Di Nardo ha gestito con la consueta sagacia tattica: in testa, la cavalla di Gennaro Casillo si è potuta permettere un chilometro in 1.19 risparmiandosi per i 400 metri finali le migliori cartucce, così sull’ultima curva ha allungato salutando la compagnia per imporsi netta a media di 1.16 sui 2100 metri. La figlia di Maharajah può dunque archiviare il 2024 fregiandosi della palma di reginetta della generazione. Più indietro, l’appostata Goldie Home salvava la piazza d’onore dall’attacco della compagna di training Geiles Leben Home, mentre sempre per linee interne Grace Breed terminava al quarto posto.
La Coppa di Milano è stato l’altro piatto forte della giornata di trotto meneghina: al rientro dopo quattro mesi di stop, e alla prima uscita per il nuovo training di Mauro Baroncini, Dylan Dog Font ha regalato spettacolo: prima in batteria, dove ha sfruttato il lavoro sporco di Vaprio per sottometterlo in retta a media di 1.11.6, e poi ancora in finale, e sempre a spese di Vaprio, ha piegato a media di 1.11.6 al termine di una retta di arrivo a dir poco entusiasmante. Lode al figlio di Ringostarr Treb, perfettamente ritrovato, e al suo interprete Marco Stefani, ma un plauso va anche al suo antagonista, l’intramontabile Vaprio portacolori della scuderia Indal, che nonostante i quasi 11 anni ha venduto carissima la pelle.